A Olbia si è svolto il XIV Convegno delle Caritas parrocchiali della Sardegna

12 Maggio 2025

In concomitanza con il 50° anniversario della costituzione della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias, ad Olbia, presso la chiesa parrocchiale di San Michele, si è svolto sabato 10 maggio il XIV Convegno regionale delle Caritas parrocchiali della Sardegna, dal titolo “L’anno di grazia del Giubileo: organizzare la speranza”.

Alle parole di benvenuto del delegato regionale di Caritas Sardegna don Marco Statzu, che ha coordinato i lavori, e ai saluti istituzionali affidati a Mons. Roberto Fornaciari, vescovo di Tempio-Ampurias, all’assessora ai Servizi Sociali di Olbia Simonetta Raimonda Lai e al vice presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Giuseppe Meloni, hanno fatto seguito le bellissime parole della lectio introduttiva di Padre Massimo Terrazzoni.

Poi il ricordo dei cinquant’anni della Caritas diocesana di Tempio-Pausania negli interventi di don Sandro Serreri, don Gianni Sini, Domenico Ruzittu, direttore della Caritas diocesana di Tempio Ampurias.
Un racconto fatto di ricordi, aneddoti, tappe significative e valori cari ai volontari e ai direttori che si sono succeduti nel tempo. Una storia d’amore lunga 50 anni che si intreccia con la storia di persone, di fraternità, di comunità che ancora oggi camminano insieme per animare la speranza. “Dobbiamo essere comunità nell’accompagnamento delle persone”, ha precisato il direttore della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias Domenico Ruzittu. “Se diventiamo comunità, possiamo essere un faro di luce in situazioni molto dolorose. La gente ha bisogno di vedere porte aperte. Non deve mancare la Caritas parrocchiale con una porta aperta e qualcuno che ti accoglie. Il volontario Caritas non solo dà da mangiare ma si interpella sui motivi della povertà, condivide la fatica con il povero. Restituisce speranza a chi l’ha persa”.
Ma come si organizza la speranza? Ha provato a rispondere a questa domanda Rocco Pezzullo di Caritas Italiana, il quale ha presentato sei progetti a livello nazionale che la Caritas ha pensato per questo Anno Santo. Con uno sguardo ai territori, si è poi soffermato sul bisogno di “conoscere meglio le storie perché attraverso le storie scopriamo la ricchezza delle comunità che organizza la speranza. Serve però il coraggio di cambiare quotidianamente il cuore”.

La riflessione sui volontari è stata approfondita da Mons. Antonello Mura, vescovo incaricato per il Servizio della Carità della Conferenza Episcopale Sarda: “Siamo qui per dire che organizziamo bene la speranza. Carità e organizzazione non sono in contrapposizione. La Carità è l’amore che riusciamo a scambiarci tra noi e con gli altri”. È fondamentale però “mettere la persona prima dei bisogni. Non ci interessano i bisogni ma la persona che ha bisogno perché se rispondiamo solo ad un aspetto non ci occupiamo di tutta la persona”, precisa Mons. Mura che invita i volontari a un sincero coinvolgimento: “Il dono di sé viene prima dei doni. A volte portiamo tanti doni ma non portiamo noi stessi, restiamo distaccati, lontani, freddi, incapaci di coltivare relazioni. La fraternità viene prima dell’“individualismo”. Questo ci deve spingere a non ingabbiare la speranza in segni sterili, chiedendoci poi se il povero riesca dopo aver ricevuto a donare. E da qui la domanda: “Stiamo rendendo i poveri solo destinatari di speranza o protagonisti e testimoni di speranza?”

Dopo un bellissimo momento musicale a cura della scuola civica di Olbia, nel quale si è esibita la cantante Manuela Mameli, la seconda parte della giornata è stata arricchita da domande e condivisioni con i volontari. Momenti toccanti che hanno mostrato la bellezza della comunità, la gioia del donare e di testimoniare la carità. Tante le domande, frutto delle suggestioni della mattina, per riflettere insieme sulle fatiche e le gioie degli operatori, sugli spazi per i giovani, su come rendere i poveri protagonisti delle nostre comunità.

“Sento il bisogno di ringraziare in questo momento tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di questo 14° Convegno regionale delle Caritas Parrocchiali”, ha precisato don Marco Statzu. “Credo che tutti noi torniamo a casa rinfrancati e rinforzati, soprattutto nella idea che dobbiamo sempre più costruire comunità. Dobbiamo sempre più costruire e animare la vita delle nostre parrocchie e delle nostre realtà per poter essere noi stessi testimoni di speranza, per poter gioire delle bellezze degli altri e per poter aiutarci a vicenda a crescere nell’amore, a crescere nella fede, a crescere nella speranza e a crescere soprattutto nel coinvolgimento dei poveri anche nella nostra vita di Chiesa”.

Per Mons. Mura è stato: “Un incontro importante a livello regionale perché ha visto la partecipazione di tutte le diocesi dell’isola e soprattutto ci ha permesso di riflettere e anche di dare senso all’organizzazione dell’attività della Caritas in Sardegna oggi. Quindi la riflessione ha riguardato i fondamenti, la parola di Dio, la parola del Magistero, l’organizzazione e la speranza. Come rispondiamo ai bisogni del territorio e soprattutto come lavoriamo con le persone che chiedono o sono interpellate da noi stessi per essere davvero testimoni di Vangelo nella Carità”.