Oltre 150 persone,tra operatori Caritas, amministratori, simpatizzanti e sacerdoti, hanno partecipato al Convegno diocesano delle Caritas parrocchiali dal titolo “Agli incroci delle strade. Abitare il territorio, abitare le relazioni”.
Il Vescovo Roberto ha ricordato che “la Caritas, il suo direttore e i collaboratori, sono impegnati a leggere con attenzione l’ambiente
sociale, offrendo nuovi progetti per rispondere sia alle necessità più urgenti che a quelle di lungo periodo”.
È seguita poi la presentazione del Report 2020-2022, curato da Stefania Pusceddu, che racconta attività, progetti, testimonianze ed esperienze formative di questi ultimi tre anni. Un testo prezioso con tantissime informazioni e con un ricco apparato fotografico che accompagna il racconto e aiuta a riconoscere volti e storie
oltre le parole.
Il direttore diocesano don Marco Statzu ha quindi proposto la sua riflessione, ricordando che “Abbiamo una missione da compiere, quella affidataci dalla Chiesa, che non è soltanto il “primo soccorso”, l’ospedale da campo, ma anche la fontana del villaggio, ricordando le parole di papa Giovanni XXIII, e che la Chiesa, la Caritas non sono un museo di archeologia”, pertanto, ha proseguito don Marco “occorre apertura mentale, strumenti nuovi, soluzioni nuove a problemi nuovi, soluzioni nuove anche a problemi vecchi, occorre offrire l’acqua che sgorga dalla fontana, non l’acqua stagnante e ferma. La carità è quest’acqua che sgorga, e oggi siamo chiamati ad
impegnarci per intercettare i nuovi bisogni, non così appariscenti come nel passato”. Il direttore ha parlato poi di nuovi progetti e collaborazioni, di formazione e dell’importanza di allargare lo sguardo alla chiesa universale, “cattolica” appunto.
Molto apprezzato lo spazio dedicato alle testimonianze: Giovannino Cherchi, 95 anni, il volontario più anziano e Francesca Zaccheddu, una delle più giovani hanno raccontato esperienze diverse ma acccomunate dal desiderio di condividere con agli altri, di essere vicini agli ultimi e di imparare ogni giorno, consapevoli che quanto si riceve è sempre di più di ciò che si dona.
Ricco anche il dibattito con gli interventi dei sindaci e di alcuni volontari e unico obiettivo: dare speranza a chi è in difficoltà. Un impegno quotidiano che la Caritas porta avanti attraverso i suoi volontari.
La bellissima mattinata si è conclusa in bellezza con un momento di fraternità davanti al buffet preparato con cura dagli studenti dell’IIS Volta, indirizzo alberghiero di Arbus.